IL TRAUMA DELLA SCOPERTA DI UN TRADIMENTO

Subire un trauma per la scoperta di un tradimento può avere un impatto profondo e devastante sulla salute mentale ed emotiva di una persona. Ecco una spiegazione dei sintomi comuni e dei modi per superarlo:

Sintomi del Trauma da Tradimento

1. Shock e Incredulità: Immediatamente dopo la scoperta, è comune sentirsi scioccati e incapaci di accettare la realtà del tradimento.
2. Rabbia e Risentimento: Sentimenti di rabbia intensa e risentimento verso il partner infedele sono normali.
3. Tristezza e Depressione: Una sensazione di perdita e tristezza profonda, che può portare a depressione.
4. Ansia: Ansia riguardo al futuro della relazione e alla propria capacità di fidarsi di nuovo.
5. Bassa Autostima: Sentimenti di inadeguatezza e bassa autostima possono emergere.
6. Pensieri Ossessivi: Pensare costantemente all’infedeltà, cercando di capire cosa è andato storto.
7. Disturbi del Sonno e dell’Appetito: Difficoltà a dormire o a mangiare normalmente.
8. Sintomi Fisici: Mal di testa, problemi gastrointestinali e altri sintomi fisici legati allo stress.

Come Superare il Trauma

1. Affrontare le Emozioni: È importante riconoscere e affrontare tutte le emozioni, anche se dolorose. Parlare con un amico fidato o un terapeuta può aiutare.
2. Comunicazione Aperta: Se decidi di lavorare sulla relazione, la comunicazione aperta e onesta con il partner è fondamentale.
3. Terapia Individuale o di Coppia: La consulenza con un terapeuta specializzato può fornire gli strumenti necessari per elaborare il trauma e decidere il percorso migliore per il futuro.
4. Tempo per Guarire: Concediti il tempo necessario per guarire. Non c’è un limite di tempo fisso per superare un tradimento.
5. Attività di Autocura: Praticare attività che migliorano il benessere fisico e mentale, come l’esercizio fisico, la meditazione, e hobby gratificanti.
6. Evitare Decisioni Affrettate: Evita di prendere decisioni impulsive durante le prime fasi del trauma. Aspetta di avere una mente più chiara.
7. Stabilire Confini: Se decidi di continuare la relazione, stabilire confini chiari e aspettative reciproche è cruciale.
8. Supporto Sociale: Circondati di persone che ti sostengono e che possono offrirti un ascolto empatico.

Superare un tradimento richiede tempo e impegno. Ogni individuo e ogni relazione sono unici, quindi è importante trovare il percorso di guarigione che funziona meglio per te.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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IL VERO TRADIMENTO È POSSIBILE LI DOVE VI È FIDUCIA

La fiducia ha in sé il germe del tradimento. Il serpente era nel Giardino fin dal principio, proprio come Èva era già preformata nella struttura che circonda il cuore di Adamo: la fiducia e la possibilità di tradire nascono nello stesso istante. Quando in una unione esiste la fiducia, il rischio del tradimento diviene una possibilità reale con cui vivere continuamente e quindi è parte della fiducia, proprio come il dubbio è parte della fede vivente.

Sembra quasi dal racconto biblico che Dio abbia riconosciuto di non essere bastante per l’uomo e che a questo era necessario qualcosa di più adatto di Lui stesso. Era necessario creare Èva, evocarla, trarla fuori dall’uomo… ed essa portò alla rottura della fede primaria con il tradimento. L’Eden era distrutto e cominciava la vita. Secondo questa interpretazione del racconto, la situazione di fiducia primaria non favorisce la vita: se Dio e la creazione non erano sufficienti per Adamo ed era necessaria Èva, questo significa che il tradimento era necessario. Sembra che il tradimento e la cacciata fossero l’unica via per uscire dal Giardino, come se il calice della fiducia non potesse essere trasformato in altro modo. Ci troviamo così di fronte ad una verità essenziale sulla fiducia e sul tradimento: l’uno contiene l’altro. Non è possibile avere fiducia senza la possibilità del tradimento. E’ la moglie che tradisce il marito, il marito che inganna la moglie; sono i compagni e gli amici che deludono; è l’amante che usa l’amico per raggiungere il potere; è l’analista che scopre i segreti del paziente; è infine il padre che lascia cadere il figlio. La promessa fatta non è mantenuta, la parola data viene mancata, la fiducia diviene inganno. Il tradimento ci viene proprio da quei rapporti dove la fiducia primaria è possibile. Noi possiamo essere veramente traditi solo quando ci fidiamo veramente — da fratelli, amanti, mogli, mariti, e non da nemici o da estranei. Più grandi sono l’amore, la lealtà, l’impegno, l’abbandono, e maggiore è il tradimento. Vivere o amare solo quando ci si può fidare, quando si è sicuri ed accolti, quando non si può essere abbandonati o feriti, quando ciò che è stato espresso in parole è impegnativo in eterno, significa essere fuori dalle vie del male e quindi fuori della vita reale.” James Hillman, da Puer aeternus: tradimento e perdono

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COME COMUNICARE LA SCOPERTA DI UN TRADIMENTO ?

Comunicare al partner la scoperta di un tradimento è un processo delicato che richiede attenzione e sensibilità. Ecco alcuni passaggi utili per affrontare la situazione:

1. Preparazione emotiva: Prima di parlare, assicurati di essere emotivamente pronto. Prenditi il tempo per elaborare i tuoi sentimenti e prepararti a una conversazione difficile.

2. Scegli il momento e il luogo giusto: Trova un momento tranquillo e un luogo privato dove entrambi possiate parlare senza interruzioni. Evita di affrontare il problema in pubblico o durante momenti di stress.

3. Comunicazione chiara e calma: Esprimi i tuoi sentimenti in modo calmo e chiaro. Evita di urlare o accusare, poiché ciò potrebbe portare a una difensiva immediata da parte del partner.

4. Usa dichiarazioni “Io”: Inizia le frasi con “Io” piuttosto che “Tu”. Ad esempio, “Mi sento ferito e tradito perché ho scoperto che…” invece di “Tu mi hai tradito”.

5. Presenta i fatti: Spiega cosa hai scoperto e come. Sii chiaro e diretto, evitando di fare supposizioni non supportate dai fatti.

6. Ascolta la risposta: Dopo aver esposto i tuoi sentimenti e le tue scoperte, dai al partner l’opportunità di rispondere. Ascolta attentamente ciò che ha da dire, anche se è difficile.

7. Stabilisci i tuoi confini: Decidi in anticipo quali sono i tuoi limiti e cosa sei disposto a tollerare. Sii chiaro su cosa ti aspetti per il futuro, sia che si tratti di una separazione, di una pausa o di un tentativo di ricostruire la relazione.

8. Cerca supporto: Considera la possibilità di cercare il supporto di un terapeuta o di un consulente di coppia per aiutarti a gestire le emozioni e a prendere decisioni informate.

9. Dai tempo al tempo: Comprendi che il processo di elaborazione del tradimento richiede tempo. Sii paziente con te stesso e con il partner mentre navigate attraverso questa situazione difficile.

10. Prenditi cura di te stesso: Assicurati di prenderti cura della tua salute emotiva e fisica durante questo periodo. Parla con amici fidati, familiari o professionisti per avere un sostegno emotivo.

Affrontare la scoperta di un tradimento è estremamente doloroso e complesso, ma una comunicazione onesta e rispettosa può aiutare a chiarire la situazione e a decidere i prossimi passi.

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I SEGNALI DI UN POSSIBILE TRADIMENTO

I segnali di un possibile tradimento possono variare a seconda delle circostanze, ma alcuni comportamenti comuni includono:

1. Cambiamenti nel comportamento: Il partner può diventare più distante, irritabile o emotivamente distaccato.
2. Aumento della segretezza: L’uso frequente e nascosto del telefono, l’eliminazione dei messaggi e delle chiamate, o la protezione eccessiva della privacy possono essere indicatori.
3. Modifiche nella routine: Cambiamenti improvvisi negli orari di lavoro o nelle abitudini quotidiane, o la presenza di impegni non spiegati.
4. Diminuzione dell’intimità: Un calo nell’affetto fisico e nell’intimità sessuale può essere un segnale.
5. Spese inspiegabili: Apparizione di spese insolite su carte di credito o conti bancari.
6. Attenzione all’aspetto fisico: Un aumento improvviso dell’interesse per il proprio aspetto, come nuovi vestiti, allenamenti più frequenti o cambiamenti nello stile personale.
7. Comportamento difensivo: Reazioni eccessivamente difensive o aggressive quando vengono poste domande sulle loro attività o sul tempo trascorso lontano.
8. Odori insoliti: Tracce di profumi o odori che non possono essere spiegati facilmente.

Questi segnali non garantiscono che ci sia un tradimento, ma possono essere indizi che qualcosa non va e che potrebbe essere necessario un confronto onesto con il partner.

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IL TRADIMENTO SERIALE

Il tradimento seriale è un comportamento in cui una persona ripetutamente tradisce il proprio partner in una relazione romantica o matrimoniale, instaurando più relazioni extraconiugali o incontri sessuali senza intenzione di fermarsi, nonostante le conseguenze negative.

✅ Segnali del tradimento seriale
1. Comportamento segreto: Uso eccessivo del telefono o del computer in modo segreto.
2. Cambiamenti nell’atteggiamento: Distacco emotivo, irritabilità o euforia improvvisa.
3. Maggior cura dell’aspetto personale: Cambiamenti significativi nel modo di vestirsi o prendersi cura di sé.
4. Incongruenze nelle storie: Contraddizioni nelle spiegazioni di dove sono stati o cosa hanno fatto.
5. Riduzione dell’intimità: Diminuzione dell’interesse sessuale o emotivo verso il partner ufficiale.
6. Frequenti assenze: Viaggi improvvisi, lavoro straordinario frequente o uscite senza spiegazioni plausibili.

✅ Cause del tradimento seriale
1. Insoddisfazione emotiva o sessuale: Problemi nella relazione principale che portano a cercare gratificazione altrove.
2. Bisogno di conferma: Necessità di confermare la propria autostima o attrattività attraverso nuove conquiste.
3. Evasione dalla routine: Desiderio di novità e eccitazione che la relazione primaria non offre.
4. Difficoltà nell’intimità: Paura dell’intimità emotiva e incapacità di impegnarsi profondamente in una relazione.
5. Disturbi psicologici: Problemi come il disturbo narcisistico di personalità o altre condizioni psicologiche che influenzano il comportamento relazionale.

✅ Terapie e interventi
1. Terapia individuale: Aiuta la persona a esplorare le ragioni del proprio comportamento, affrontando problemi psicologici e emotivi sottostanti.
2. Terapia di coppia: Affronta le dinamiche della relazione, promuovendo una comunicazione aperta e la ricostruzione della fiducia.
3. Consulenza sessuale: Può essere utile per esplorare e risolvere problemi sessuali o di intimità all’interno della coppia.
4. Programmi di autoregolazione: Tecniche e strategie per imparare a gestire impulsi e comportamenti, sviluppando abilità di autoregolazione.
5. Gruppi di supporto: Partecipare a gruppi di supporto per persone con problemi simili può fornire un ambiente di condivisione e comprensione.

Affrontare il tradimento seriale richiede spesso un approccio multifattoriale, che coinvolge sia il singolo individuo che la coppia, al fine di identificare e trattare le radici del problema e promuovere cambiamenti comportamentali duraturi.

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L’ADULTERIO

I mariti traditi, pur essendo all’oscuro di tutto, sanno nondimeno ogni cosa. Proust

L’adulterio (dal latino adultare: corrompere), da sempre in diverse culture e religioni, è stato considerato come l’infrazione al patto coniugale, quello della fedeltà reciproca. Da sempre, le stesse culture e religioni che condannavano l’adulterio, non usavano o usano lo stesso metro di misura per uomo e donna: quello maschile è sempre stato maggiormente tollerato.

Nel diritto romano l’adulterio della moglie era previsto come reato ed era punibile, con la pena di morte per mano del marito o dei familiari maschi. Nella Bibbia l’adulterio, considerato un peccato, indica un qualsiasi rapporto sessuale volontario di una persona sposata con altri che non sia il proprio legittimo coniuge. Talvolta la Bibbia equipara l’adulterio alla fornicazione, ma questo è più specifico, indicante l’infrazione della fedeltà coniugale. L’adulterio è proibito nella Bibbia perché viola il concetto della santità della famiglia e del matrimonio (ESodo 20:14; Deuteronomio 5:18) e tale infrazione è considerata tanto grave da meritare la morte (Levitico 20:10; Giovanni 8:5). Sebbene la legge di Mosè non specifichi come vada eseguita questa pena, essa è spiegata nel Nuovo Testamento come lapidazione.

Lo stesso termine adulterio è associato al tradimento coniugale femminile e non a quello maschile. La causa principale di tale diversità di considerazione è da ricercare nella possibile mancanza di certezza di paternità nel caso della nascita di un figlio. I movimenti femministi hanno rigettato quest’interpretazione antropologica del tradimento femminile, considerandola figlia del maschilismo culturale che ha pervaso culture e religioni. Questi trascorsi storici del termine adulterio l’hanno connotato come peccato e colpa, e a causa di ciò, il termine oggi è in disuso.

Oggi le cause d’adulterio sono le stesse di quelle di un qualsiasi tradimento, con dei dovuti distingui. Ogni disagio e conflitto di coppia, nel matrimonio sono acuiti, come se il vincolo del patto coniugale e la presenza, spesso, dei figli, desse meno possibilità di fuga, quindi meno libertà. Unica possibilità di fuga rimane l’adulterio, che potrebbe permettere di meglio sopportare la mancanza di scelte e possibilità all’interno della coppia coniugale. E’ una possibilità e libertà apparente. Si finisce il più delle volte in un meccanismo perverso di costrizione. Non solo si è costretti a rimanere nella coppia coniugale per rispetto del vincolo e dei figli, per paura del cambiamento, ma si è costretti anche, paradossalmente, a rimanere all’interno della coppia adultera per continuare a salvare quella coniugale. Infatti, quanti matrimoni avrebbero i giorni contati, se non ci fosse un adulterio a salvarlo? E qui ritorniamo alla concezione del terzo nella coppia che salva l’unione degli atri due. Questo fenomeno nel caso dell’adulterio è molto più frequente che nel caso del tradimento. C’è differenza anche nella durata fra adulterio e tradimento. La relazione adultera tende a durare maggiormente nel tempo. Spesso diventa una vera e propria coppia parallela a quella coniugale, con  anche una determinata condivisione e progettualità.

Dott. Roberto Cavaliere Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype) tel.320-8573502 email:cavaliere@iltuopsicologo.it

… non c’è niente da fare. Omero rese gloria alla nostalgia con una corona d’alloro e stabilì in tal modo una gerarchia morale dei sentimenti. Penelope sta in cima, molto al di sopra di Calipso. Oh Calipso! Penso spesso a lei. Ha amato Ulisse. Hanno vissuto insieme sette anni. Non sappiamo per quanto tempo Ulisse avesse condiviso il letto di Penelope, ma non così a a lungo. Eppure tutti esaltano il dolore di Penelope e irridono le lacrime di Calipso. M. Kundera, L’ignoranza, Adelphi

Imparalo adesso ed imparalo bene, figlia mia. Come l’ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell’uomo trova sempre una donna cui dare la colpa. Sempre. Ricordalo. K. Hosseini, Mille splendidi soli, Piemme

 

Per descrivere la figura dell’Amante e “riabilitare” tale figura parto dal mito di Calipso.

Calipso nella mitologia greca è una ninfa marina. Quando Ulisse, naufrago, raggiunse Ogigia, l’ isola del mar Ionio in cui la ninfa viveva in solitudine, Calipso si innamorò di lui e lo trattenne presso di sé per sette anni. Benché gli avesse promesso l’immortalità e l’eterna giovinezza se fosse rimasto con lei, Ulisse non poté vincere il suo desiderio di tornare a casa. Per ordine di Zeus, Calipso dovette aiutare Ulisse a costruirsi una zattera con cui lasciare l’isola, ma morì di dolore subito dopo la sua partenza.

Calipso in greco significa “nasconditrice” ed in infatti questa solitaria ninfa, riesce a nascondere Ulisse per ben sette anni.

Ulisse arriva naufrago all’isola di Ogigia, quasi morto, privo di tutti i compagni e Calipso lo salva dal mare e ne cura il corpo stanco e ferito, ma sulla sua isola il tempo scorre lentissimo. L’isola di Ogigia in quei sette anni diventa un luogo per Ulisse per conoscere sè stesso e Calipso lo aiuta, inconsapevolmente in ciò.

Dopo questa lunga analisi personale Ulisse, che tutti i giorni piange sullo scoglio più esposto guardando il mare, è di nuovo pronto per riprendere a navigare. Calipso, l’analista, finito il suo compito, non può che lasciarlo andare. Ferita, Calipso chiama Ulisse alitros , “furfante”.

Quante analogie fra Calipso e la figura dell’amante:

  • il raccogliere ed il proteggere
  • il nascondere ed il nascondersi
  • l’aiutare a conoscere ed il conoscersi
  • il trattenere ed il lasciare andare
  • il rubare ed il sentirsi derubata

Dott. Roberto Cavaliere

TESTIMONIANZE

 

IL DOLORE DELL’AMANTE

Io sono stata l’amante di un uomo sposato, senza figli, per più di un anno. Sono quella che quasi tutti voi avete definito ignobile e che molti altri definirebbero una poco di buono rovina famiglie.

All’inizio mi aveva tenuto nascosto il suo matrimonio e quando mi ha confessato la verità, per me era troppo tardi, perché me ne ero innamorata. Ho sofferto moltissimo, vivendo sempre nell’ansia, nell’attesa, nella frustrazione.

Era la prima volta che mi trovavo in una situazione così. Non avrei nemmeno mai immaginato che potesse capitarmi. Non voglio mai più vivere tanto dolore.

Ho voluto credere nel rapporto, anche se sapevo come vanno a finire di solito queste storie. Sentivo un legame fortissimo con lui. Il mio amore non è stato contraccambiato a sufficienza. E’ prevalsa la vigliaccheria e tutto è finito.

Ero arrabbiata e ferita e avevo pensato anche di chiamare sua moglie e raccontarle tutto. Poi non l’ho fatto. Forse è stato un ultimo dono d’amore, non sconvolgergli la vita.

 

Al mio amante che torna da sua moglie (Poesia di Anne Sexton)

Al mio amante che torna da sua moglie

Lei è tutta là.
Per te con maestria fu fusa e fu colata,
per te forgiata fin dalla tua infanzia,
con le tue cento biglie predilette fu costruita.

Lei è sempre stata là, mio caro.
Infatti è deliziosa.
Fuochi d’artificio in un febbraio uggioso
e concreta come pentola di ghisa.

Diciamocelo, sono stata di passaggio.
Un lusso. Una scialuppa rosso fuoco nella cala.
Mi svolazzano i capelli dal finestrino.
Son fumo, cozze fuori stagione.

Lei è molto di più. Lei ti è dovuta,
t’incrementa le crescite usuali e tropicali.
Questo non è un esperimento. Lei è tutta armonia.
S’occupa lei dei remi e degli scalmi del canotto,

ha messo fiorellini sul davanzale a colazione,
s’è seduta a tornire stoviglie a mezzogiorno,
ha esposto tre bambini al plenilunio,
tre puttini disegnati da Michelangelo,

l’ha fatto a gambe spalancate
nei mesi faticosi alla cappella.
Se dai un’occhiata, i bambini sono lassù
sospesi alla volta come delicati palloncini.

Lei li ha anche portati a nanna dopo cena,
e loro tutt’e tre a testa bassa,
piccati sulle gambette, lamentosi e riluttanti,
e la sua faccia avvampa neniando il loro
poco sonno.

Ti restituisco il cuore.
Ti do libero accesso:

al fusibile che in lei rabbiosamente pulsa,
alla cagna che in lei tramesta nella sozzura,
e alla sua ferita sepolta
– alla sepoltura viva della sua piccola ferita rossa –

al pallido bagliore tremolante sotto le costole,
al marinaio sbronzo in aspettativa nel polso
sinistro,
alle sue ginocchia materne, alle calze,
alla giarrettiera – per il richiamo –

lo strano richiamo
quando annaspi tra braccia e poppe
e dai uno strattone al suo nastro arancione
rispondendo al richiamo, lo strano richiamo.

Lei è così nuda, è unica.
È la somma di te e dei tuoi sogni.
Montala come un monumento, gradino per gradino.
lei è solida.

Quanto a me, io sono un acquerello.
Mi dissolvo.

Dott. Roberto Cavaliere Psicologo, Psicoterapeuta

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IL PERCORSO PER PERDONARE UN TRADIMENTO

Il perdono è un processo lungo durante il quale si attraversano diverse fasi, ciascuna è indispensabile per riuscire realmente a superare la frattura creata dal tradimento

Per capire come arrivare a perdonare è necessario capire cosa è veramente il perdono. Spesso, infatti, si tende a confondere il perdono con la riconciliazionema sono due atti distinti. Perdonare significa riuscire a vedere i limiti di chi ci ha ferito, ridargli una dimensione più reale, di persona con pregi e difetti, comprendere senza per questo giustificare.

E’ un atto che richiede profondo equilibrio interiore nonché l’accettazione piena di noi stessi. Comprendere e accettare i nostri difetti e le nostre fragilità ci permette di farlo poi con gli altri. Perdonare non significa dimenticare ma far sì che il passato non continui a ferirci, ricordare senza provare dolore. In quest’ottica il perdono non è qualcosa che serve a chi ci ha offeso per liberarsi delle sue responsabilità ma innanzitutto un processo per liberare noi delle conseguenze dell’offesa che abbiamo ricevuto.

Non è facile perché molto spesso crediamo di aver perdonato e non è vero. Dopo aver preso consapevolezza di ciò per perdonare un tradimento è necessario compiere una serie di passaggi. Il tradimento rappresenta una profonda ferita personale per chi lo subisce, quasi assimilabile a un vero e proprio lutto.

Quindi, nella fase iniziale della scoperta non è possibile perdonare, è come chiedere a chi ha subito un lutto di dimenticare la persona che non c’è più. E’ necessario vivere la fase emotiva del dolore e della rabbia che segue la scoperta di un tradimento. Al contempo la persona che ha tradito deve permettere allavittima del tradimento di esprimere anche con forza tutto il dolore e la rabbia che ha dentro.

Tentare da parte dell’autore del tradimento di trovare subito delle spiegazioni razionali al proprio gesto non fa altro che amplificare dolore e rabbia della vittima che non solo si sente tale ma paradossalmente anche colpevolizzata. Solo dopo che si è attenuata la fase emotiva descritta, è possibile comunicare nella coppia e chiedersi perché sia successo.

Quindi alla fase emotiva ne segue una cognitiva di consapevolezza dell’accaduto. Solo alla fine di questa fase è possibile veramente perdonare. Il perdono non potrà essere mai totale, la ferita rimane, ha bisogno di tempo per cicatrizzarsi. Ilperdono è quindi un processo lungo e doloroso e non un atto isolato

Quando è un atto isolato e prematuro, non è vero perdono ma potrebbe solo nascondere la paura di perdere il partner, anche se ha tradito o rivelare un’incapacità di prendere atto di un disagio nella coppia che ha prodotto il tradimento. Un perdono come processo emotivo e cognitivo invece può rappresentare anche un momento di crescita psico-affettiva per la coppia.

Dottor Roberto Cavaliere

“Ma si può davvero perdonare, se è vero che l’Io si mantiene vitale solo grazie al suo amor proprio, al suo orgoglio, al suo senso dell’onore? Anche quando vorremmo sinceramente perdonare, scopriamo che proprio non riusciamo, perchè il perdono non viene dall’Io. E allora forse, meglio del perdono, che probabilmente è pratica insincera, a me sembra più costruttivo percorrere il sentiero del reciproco riconoscimento , dove chi ha tradito deve reggere la tensione senza cercare di rappezzare la situazione e, con brutalità cosciente, deve al limite rifiutare di rendere conto di sé. Il rifiuto di spiegare significa da un lato non misconoscere il tradimento ma lasciarlo intatto nella sua cruda realtà, e dall’altro che la spiegazione deve venire sempre dalla parte offesa. Del resto chi, dopo essere stato tradito, sarebbe in grado di ascoltare le spiegazioni dell’altro? Lo stimolo creativo presente nel tradimento dà i suoi frutti solo se è l’individuo tradito a fare un passo avanti, dandosi da sé una spiegazione dell’accaduto. Ma per questo è necessario che il traditore non giustifichi il suo tradimento, non tenti di attenuarlo con spiegazioni razionali, perchè questa elusione di ciò che è realmente accaduto è, di tutte le offese, la più bruciante per il tradito, e allora il tradimento continua, anzi si accentua.”

Da Le cose dell’amore di Umberto Galimberti, Feltrinelli

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POSSIBILI CAUSE DEL TRADIMENTO

Per amore o per quel che ne costituisce l’essenza – raccontare, informare, dichiarare, commentare, opinare, distrarre, ascoltare, ridere e progettare invano – si tradiscono gli altri, amici, genitori, fratelli, consaguinei e non, antichi amori e convinzioni, antiche amanti, il proprio passato e la propria infanzia, la propri lingua che si smette di parlare e certamente la patria, quel tanto che c’è in ogni individuo di segreto o forse di passato. Per lusingare chi si ama si denigra quanto altro c’è al mondo, si nega e si disprezza tutto per contentare e rassicurare un unica persona che potrebbe andare via. Javier Marias, Un cuore così bianco

Il tradimento è la causa che mette maggiormente in pericolo la stabilità della coppia e ciò è avvertito in particolare per le donne.

A sua volta, quali sono le possibili cause del tradimento ? Esse sono varie e molteplici e qualsiasi semplificazione non tiene conto delle singole situazioni e degli individui coinvolti. Inoltre ogni tradimento non origina da una unica causa, ma dietro quella che si ritiene sia stata determinate, se ne nascondono tante altre. Per ragioni esplicative tenterò, comunque, di riassumerne le principali. Esse sono:

Cause inerenti la ricerca di ciò che manca:

  • Mancanza di attenzione
  • Mancanza di affinità elettive
  • Carenza affettiva
  • Insoddisfazione sessuale

Cause inerenti aspetti narcisistici

  • Dimostrazione della propria virilità (negli uomini)
  • Dimostrazione della propria capacità di seduzione
  • Crisi di mezza età
  • Desiderio sessuale
  • Desiderio di avventura e di trasgressione
  • Timore di una eccessiva intimità

Fine della progettualità di coppia

Passione improvvisa per un’altra persona

Tentativo di rottura della relazione

Non voler più essere un genitore sostitutivo

Evasione dal grigiore quotidiano e di coppia

Reazione di vendetta al tradimento dell’altro

All’intermo del Blog sul tradimento è stato posto il quesito: Perchè si tradisce ? I risultati ottenuti dal sondaggio (circa 200 riposte totali ed è ammessa la risposta multipla) sono i seguenti:

Apatia, noia nella coppia   48 (24%)
Carenze affettive   67 (34%)
Insoddisfazione sessuale   55 (27%)
Desiderio del nuovo, dell’avventura, di trasgredire   73 (37%)
Desiderio di dimostrare la propria virilità negli uomini e Desiderio di sedurre nelle donne   34 (17%)
Desiderio sessuale   38 (19%)
Richiamare l’attenzione del partner   17 (8%)
Timore di un eccessiva intimità   1 (0%)
Crisi di mezz’età   16 (8%)
Passione improvvisa   45 (22%)
Tentativo di rottura della relazione   15 (7%)
Reazione di vendetta al tradimento dell’altro   26 (13%)
Fine della progettualità di coppia   29 (14%)
Non voler essere più complementare all’altro   13 (6%)

Inoltre è stata posta la domanda: Hai tradito ? I risultati ottenuti dal sondaggio (è ammessa una sola risposta) denotano che ben il 60% dichiara di aver tradito. Di seguito nel dettaglio i risultati:

Mai   89 (40%)
Una sola volta   40 (18%)
Più di una volta   68 (30%)
Spesso   17 (7%)
Sempre

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IL TRADIMENTO SECONDO HILMAN

C’è  una  storiella,  molto diffusa, che  dice  pressappoco cosi:

«  Un  padre  insegnava  al  figlioletto  ad  essere  meno pauroso, ad avere più coraggio, facendolo saltare giù da una scala. Mise il bimbo sul secondo  gradino e disse: « Salta che ti prendo. » e il bimbo saltò. Poi lo mise sul terzo gradino dicendogli ancora: « Salta che ti prendo. » Sebbene il bimbo fosse impaurilo, si fidò di suo padre, fece ciò che gli era stato detto e saltò nelle sue braccia. Poi il padre lo mise sul quarto  gradino, sul quinto, sul sesto, dicendo ogni volta: « Salta che ti prendo. » ed ogni volta il bimbo saltò e fu preso da suo padre. E così continuarono  finché il bimbo saltò da un gradino molto alto, ma questa volta il padre si tirò indietro e il bimbo cadde a faccia in giù. Mentre si rialzava, sanguinante e piangente, il padre gli disse: « Questo ti insegni a non fidarti mai di nessuno anche se è tuo padre. »

Questo storia io credo che ci possa dire molto sul tema del tradimento. Ad esempio: perché si  deve insegnare ad un ragazzo a non fidarsi? e a non fidarsi di un ebreo? e a non fidarsi di suo  padre?

  • Che senso ha essere traditi dal  proprio padre o da  qualcuno che  si ama?
  • Che senso ha per  un padre, per un uomo, tradire qualcuno  che  ha  fiducia  in  lui?
  • Qual  è  il  fine  del  tradimento nella vita psicologica? Queste sono le domande che ci poniamo.

Non è possibile avere fiducia senza la possibilità del tradimento. E’ la moglie che tradisce il marito,il marito che inganna la moglie; sono i compagni e gli amici che deludono; è l’amante che usal’amico per raggiungere il potere; è l’analista che scopre i segreti del paziente; è infine ilpadre che lascia cadere il figlio. La promessa fatta non è mantenuta, la parola data viene mancata,la fiducia diviene inganno. Il tradimento ci viene proprio da quei rapporti dove la fiducia  primaria  è  possibile.  Noi  possiamo  essere veramente traditi solo quando ci fidiamo veramente — da fratelli, amanti, mogli, mariti, e non da  nemici o da estranei. Più grandi sono l’amore, la lealtà, l’impegno, l’abbandono, e maggiore è il  tradimento. La fiducia ha in sé il germe del tradimento.

Quando in una unione esiste la fiducia, il rischio del tradimento diviene una possibilità reale con cui vivere continuamente e quindi è parte della fiducia, proprio come il dubbio è parte della fede vivente.

Vivere o amare solo quando ci si può fidare, quando si è  sicuri ed accolti, quando non si può essere abbandonati o feriti, quando ciò che è stato espresso in parole è impegnativo in eterno, significa essere fuori dalle vie del male e quindi fuori della vita reale. E non importa quale sia il calice della fiducia, se la analisi, il matrimonio, la chiesa, la legge, o un qualsiasi rapporto umano… vorrei addirittura dire il rapporto col divino.

Se ci viene data assicurazione che ne usciremo intatti, o addirittura arricchiti, che cosa abbiamo dato? Se saltiamo dove ci sono sempre braccia per  riceverci, il nostro non è un vero salto. Il rischio dell’ascesa non esiste più — a parte l’emozione del volo nell’aria, non vi è alcuna differenza fra il secondo gradino, il settimo, il decimo, o addirittura diecimila metri più su. E’ la fiducia primaria che permette al puer di volare cosi in alto. Padre e figlio sono una cosa sola, e le virtù maschili di abilità, rischio calcolato, coraggio, non hanno importanza: Dio o papa lo afferreranno in fondo alla scala. Soprattutto  è necessario non sapere in anticipo le cose. Non si deve sapere prima che questa volta nessuno ci prenderà in fondo alla discesa. Essere avvertiti significa essere premuniti e allora o non si salta  più, oppure si salta a metà… ma poi succede che una volta, nonostante una promessa, la vita interviene, accade l’incidente e si cade a faccia in giù. La promessa mancata è una intrusione che  la vita fa nella sicurezza del Logos, nella quale ci si può affidare all’ordine di tutte le cose e  il passato garantisce per il futuro. Ma è anche l’irruzione in un altro livello della coscienza, come vedremo più avanti.

Ma prima torniamo ancora alla nostra storia ed alle nostre domande.  Il  padre  ha   risvegliato  la  coscienza,  ha cacciato il ragazzo fuori dal giardino dell’Eden, brutalmente, con dolore, ha iniziato suo figlio. Questa iniziazione ad una nuova coscienza del reale passa attraverso il tradimento, attraverso il venir meno del padre e il suo mancare alla parola data; è  però un tradimento con una morale. Infatti la nostra è una storia morale, come  tutte  le  buone   storie  ebree.  Non  è  una  favola esistenzialista che  descrive  un acte  gratuite,  ne  una leggenda Zen tesa ad una illuminazione liberatrice, ma piuttosto una omelìa, una lezione, un istruttivo brano di vita reale.

Il padre dimostra di persona che anche nel rapporto più fiducioso  esiste la possibilità del tradimento. Egli svela la propria ingannevolezza, si presenta al figlio  nella sua nuda umanità, rivelandogli questa verità dell’essere  padre e  uomo: io,  padre, uomo, sono infido.  L’ uomo è infido. La parola non è affatto più forte della vita. …

L’iniziazione del ragazzo alla vita è l’iniziazione alla tragedia dell’adulto. Per certuni il tradimento è altrettanto schiacciante che la gelosia o il fallimento…

Il momento critico del « grande abbandono » quando veniamo crocifissi dalla nostra stessa fiducia, è un momento molto pericoloso di quello che la Wickes chiamerebbe « la scelta ». Le cose potrebbero andare in due modi per il bambino che si rialza dal pavimento, la sua resurrezione è in bilico. Potrebbe essere incapace di perdonare e rimanere fissato nel trauma, pieno di risentimento, vendicativo, cieco ad ogni comprensione di ciò che spero di riuscire ad abbozzare nel restante di questa nota.

Ma prima di occuparmi della possibile soluzione positiva del tradimento, vorrei attardarmi un poco sulla scelta negativa e sui pericoli che il tradimento porta alla luce. La prima di queste scelte sbagliate, anche se naturali, è il meccanismo di difesa della negazione.

Se in un rapporto veniamo abbandonati, siamo tentati di negare il valore dell’altra persona, di vedere, improvvisamente, tutte le sue ombre, una panoplia di demoni perversi che naturalmente nella situazione di fiducia primaria non esistevano. Questi lati negativi, rivelatisi tutto d’un tratto, sono una compensazione, una enantiodromia di idealizzazioni precedenti e la rozzezza di queste rivelazioni indica la grossolana incoscienza in cui prima si trovava l’Anima. Cosi dobbiamo ammettere che quando il rammarico per un tradimento è molto forte, in precedenza esisteva una situazione di fiducia primaria, di innocenza infantile inconscia nella quale l’ambivalenza era repressa…

Ma il mutamento improvviso da uno stato incosciente alla coscienza grezza è proprio di qualsiasi momento della verità ed anche piuttosto evidente — perciò non è questo il pericolo principale. Più  pericoloso  è  il cinismo.  Una  delusione  subita  in amore, in un credo politico, in un gruppo, da un amico, un superiore o un analista, porta spesso ad un mutamento nella persona tradita, la quale non solo nega il valore della relazione e della persona in causa, ma l’amore  in  genere  diviene  per  essa inganno,  la convinzione politica è per gli imbecilli, i gruppi sono trappole, le gerarchie sono il Male e l’analisi è prostituzione, lavaggio del cervello e impostura… « Fatti furbo e tieni gli occhi aperti. Colpisci l’altro prima che sia lui a colpire tè. Bisogna far da soli. Tutto bene, Jack… » Questa è la scorza per nascondere le cicatrici della fiducia tradita.  Con  i  frantumi  dell’idealismo  si  rabbercia  una solida filosofia di cinismo.

E’ tutt’altro che impossibile incontrare questa forma di cinismo specialmente nei più giovani, poiché non si è considerato con sufficiente attenzione il significato del tradimento e particolarmente il processo di trasformazione del puer eternus. La persona tradita giura di non salire più cosi in alto sulla scala. Rimane affondata nel mondo del cane, Kynis, cinico. Questo atteggiamento impedisce lo sviluppo verso il significato positivo del tradimento e forma così un circolo vizioso — e il cane rincorre la propria coda. Il cinismo, quel ghigno contro la propria stella, è il vero tradimento dei propri ideali, il tradimento delle proprie ambizioni più alte contenute nell’archetipo del puer. Quando questo si infrange, ogni cosa che ha a che fare con esso viene respinta e si giunge al terzo e, credo, principalmente pericolo: il tradimento di sé stessi.

Il tradimento di sé è forse ciò che ci preoccupa maggiormente. Uno dei modi con cui ci si arriva è proprio la conseguenza dell’essere stati traditi: nella situazione di fiducia,   nell’abbraccio  amoroso,   con   un   amico,   un parente, l’analista, mettiamo allo scoperto qualcosa di noi che avevamo tenuto nascosto:« Non l’avevo mai detto a nessuno prima… » Può essere una confessione, una poesia, una lettera di amore, una invenzione o un progetto fantasioso, un segreto, un sogno o una paura infantile, che contiene quel che in noi c’è di più profondo. Con il tradimento queste  perle  seminali,  delicate  ed  estremamente sensibili, divengono solo sabbia, granelli di polvere. La lettera d’amore diviene roba scioccamente sentimentale, la poesia, la paura, il sogno, l’ambizione, vengono ridotti a qualcosa di ridicolo, rozzamente derisi, definiti volgarmente « merde », robetta da niente. Il processo alchemico è rovesciato: l’oro è ridotto di nuovo a feci e le perle sono gettate ai porci. I porci non sono gli altri, dai quali dobbiamo tenere nascosti i nostri valori segreti, ma sono invece le rozze spiegazioni materialistiche, la ottusa riduzione di ogni cosa all’istinto sessuale e al desiderio del latte materno, che spiegano tutto indiscriminatamente. E la nostra insistenza porcina nel dire che la cosa più bella era in realtà la peggiore non è altro che il sudiciume in cui gettiamo via i nostri valor più preziosi.

E’ una strana esperienza trovarsi a tradire se stessi, rivolgersi contro le proprie esperienze dando loro i valori negativi dell’ombra ed agendo contro le proprie intenzioni ed il proprio sistema di valori. Nella rottura di un’amicizia, di una relazione, di un matrimonio, di un rapporto amoroso o di una analisi, tutta la bruttezza e la sporcizia si fanno improvvisamente avanti e si agisce nella stessa maniera cieca e sordida che si attribuisce all’altro; si giustificano le proprie azioni con un sistema di valori che ci è estraneo. In questo momento si è veramente traditi, dati in mano ad un nemico interno. E allora i porci si volgono contro di noi e ci sbranano.

Questa alienazione da noi stessi dopo il tradimento è estremamente protettiva. Non vogliamo essere più colpiti e poiché la ferita venne proprio dall’aver rivelato come siamo fatti, cominciamo con l’evitare accuratamente di ricascarci. Cosi fuggiamo e tradiamo noi stessi non vivendo la nostra condizione esistenziale (una divorziata di mezza età senza nessuno da amare) o il nostro sesso (« ne ho abbastanza degli uomini e sarò spietata come loro ») o il nostro tipo (« II mio sentimento, o intuizione, o qualsiasi altra cosa, era completamente sbagliato ») o la nostra vocazione (« La psicoterapia è uno sporco affare »). Infatti siamo stati traditi proprio nella fiducia che avevamo posta in questi fatti fondamentali della nostra natura. Cosi rifiutiamo di essere ciò che siamo, cominciamo ad ingannarci con scuse e pretesti e il tradimento di sé diviene niente altro che sofferenza non autentica. Non si vive più la propria forma di sofferenza, ma si tradisce se stessi per mancanza di coraggio  di  essere.

Oltre alla negazione, al cinismo e all’auto- tradimento c’è però un’altra possibile soluzione negativa, un altro pericolo, che chiameremo paranoide.

Anche questo è un modo di proteggere se stessi da un nuovo tradimento, creare cioè un rapporto perfetto. Rapporti di questo genere richiedono il giuramento di lealtà  e  non  tollerano incertezze nella  loro  stabilità. Il motto è: « Non mi devi abbandonare mai ». L’inganno deve essere respinto con affermazioni di fiducia, dichiarazioni di fedeltà eterna, prove di devozione, giuramento di segretezza. Non devono rimanere fessure; il tradimento deve essere escluso. Ma se il tradimento coesiste con la fiducia, come seme contrario in essa sepolto, l’esigenza paranoide di un rapporto senza possibilità di tradimento non può basarsi sulla fiducia, ma è piuttosto una convenzione intesa a escludere il rischio. Come tale appartiene più al potere che all’amore. E’ un ripiegamento verso un rapporto-logos rafforzato dalla parola, ma non sostenuto dall’amore.

 

… La distorsione paranoide delle relazioni umane è veramente grave. Quando un analista (o marito, amante, discepolo, amico) tenta di soddisfare le esigenze di un rapporto paranoide dando assicurazioni di lealtà ed escludendo di forza lo inganno, si allontana sicuramente dall’amore. Infatti, come abbiamo già visto e vedremo ancora, l’amore e l’inganno provengono dallo stesso lato sinistro.

ESTRATTO DAL LIBRO ‘IL TRADIMENTO’ DI JAMES HILMAN